mercoledì 2 marzo 2011

Graphic Journalism: il racconto di Francesca


Mi scuso con Madame Guicciardini per il ritardo, ma d'altronde un bodhisattva è spesso vittima di riflessioni e meditazioni che, come si sa, rubano molto tempo.
Ma cos'è il tempo?
Come l'ombra della colomba che vola, il tempo muta e si trasforma, ma rimane sempre eterno.
Almeno finché la colomba non si stianta per terra.
E poi, i fumetti sono come il vino.
Scommetto che avete pesanto "più invecchiano e più sono buoni."
Sbagliato.
I fumetti inebriano, dànno alla testa, provocano allucinazioni, stupore, risate sgangherate e pianti a dirotto.
E poi, hanno un buon sapore.

Il racconto di oggi narra di una volontaria della croce rossa, spedita in fretta e furia ad Haiti dopo il terremoto.
Lo spaesamento, di lei unica volontaria italiana in territorio straniero e di quelli a cui niente è rimasto, se non il dolore, il rumore degli spari per scacciare gli sciacalli, e le macerie.
Macerie psicologiche e fisiche; macerie di cemento, di pensieri e di uomini.
Ma ricordatevi una cosa.

Per ricostruire si deve partire dalle macerie.
Buttare giù tutto, distruggere i pilastri marci di strutture ormai decadenti e squallide.
Perché è inutile continuare a costruire, se le fondamenta non sono solide.
Prima o poi verrà giù tutto.
E sarà quello, allora, il momento della grande rivoluzione.

"Due facce indossa l'anarchia, il creatore e il distruttore. I distruttori fanno cadere gli imperi; e fanno delle macerie un canovaccio perché i creatori possano costruire un miglior mondo. Appena ottenute, le macerie rendono altre rovine irrilevanti. Via gli esplosivi, allora! Via i nostri distruttori! Non c'è posto per loro nel nostro nuovo mondo. MA un brindisi ai nostri attentatori, ai nostri bastardi, ai meno attraenti, ai più imperdonabili.
Beviamo alla lor salute...
...per non incontrarli più"





martedì 1 marzo 2011

Graphic Journalism: la storia di Bernardo

È passato tanto tempo dall'ultima volta che ho aggiornato il blog, quindi sarà meglio darci dentro.
E cosa c'è di meglio di ricominciare con una storia tranquilla e allegra, sincera sincera, di quelle che leggi per dire "Aaah, ci voleva una bella storia soft che fa ridere, dopo la giornataccia di oggi!"
Una bella storia di vomito, succhi gastrici, birra, bocce di alcolici e cazziatoni.
Una storia per ricordarci che una birretta non fa mai male, ma che duetrequattrocinqueseisetteottonovedieci magari sì.
Quindi, cari i miei Fumettalcolisti Anonimi, state all'occhio.
Sedute alcolico-creative sì, ma con stile.
Perché giovani lo si è solo da giovani, e le bischerate si fanno senza pensarci.
Ma dopotutto, le bischerate son quel qualcosa in più che rende la vita degna di essere vissuta. Sono il sale e il pepe della vita.
E provateci, voi, a mangiare una bistecca senza sale e senza pepe.

"Tra vent'anni proverete rimorso più per ciò che non avete fatto che per quello che avete fatto."