domenica 29 maggio 2011

Graphic Journalism: il racconto di Pierluca

Arriviamo così al nostro ultimo racconto.
Ultimo ma non ultimo, visto che l'ho postato con un ritardo mostruoso.
Però, se l'ho presentato così tardi c'è un motivo; anzi, più d'uno.
Sono un buddha fannullone, e questo si sapeva.
Mi è passato di mente, e questo ci riconduce alla frase sopra.
E poi è un racconto difficile da introdurre, davvero, perché è davvero una storia triste, seppur bella.
Non sono credibile?
C'ho provato.
E allora che vi devo dire.
Immaginate un giradischi.
Immaginate un padre che ha combattuto per lui, per voi, per noi, per tutti, credendo in qualcosa.
Ha combattuto ed ha perso, e con lui un'intera generazione.

E speriamo solo che la nostra non sia l'ennesima generazione di perdenti.
Sento già le frustate.
Thirtyfour!
Thirtyfive!
Thirtysix!

Non manca molto, al Thirtynine...



mercoledì 2 marzo 2011

Graphic Journalism: il racconto di Francesca


Mi scuso con Madame Guicciardini per il ritardo, ma d'altronde un bodhisattva è spesso vittima di riflessioni e meditazioni che, come si sa, rubano molto tempo.
Ma cos'è il tempo?
Come l'ombra della colomba che vola, il tempo muta e si trasforma, ma rimane sempre eterno.
Almeno finché la colomba non si stianta per terra.
E poi, i fumetti sono come il vino.
Scommetto che avete pesanto "più invecchiano e più sono buoni."
Sbagliato.
I fumetti inebriano, dànno alla testa, provocano allucinazioni, stupore, risate sgangherate e pianti a dirotto.
E poi, hanno un buon sapore.

Il racconto di oggi narra di una volontaria della croce rossa, spedita in fretta e furia ad Haiti dopo il terremoto.
Lo spaesamento, di lei unica volontaria italiana in territorio straniero e di quelli a cui niente è rimasto, se non il dolore, il rumore degli spari per scacciare gli sciacalli, e le macerie.
Macerie psicologiche e fisiche; macerie di cemento, di pensieri e di uomini.
Ma ricordatevi una cosa.

Per ricostruire si deve partire dalle macerie.
Buttare giù tutto, distruggere i pilastri marci di strutture ormai decadenti e squallide.
Perché è inutile continuare a costruire, se le fondamenta non sono solide.
Prima o poi verrà giù tutto.
E sarà quello, allora, il momento della grande rivoluzione.

"Due facce indossa l'anarchia, il creatore e il distruttore. I distruttori fanno cadere gli imperi; e fanno delle macerie un canovaccio perché i creatori possano costruire un miglior mondo. Appena ottenute, le macerie rendono altre rovine irrilevanti. Via gli esplosivi, allora! Via i nostri distruttori! Non c'è posto per loro nel nostro nuovo mondo. MA un brindisi ai nostri attentatori, ai nostri bastardi, ai meno attraenti, ai più imperdonabili.
Beviamo alla lor salute...
...per non incontrarli più"





martedì 1 marzo 2011

Graphic Journalism: la storia di Bernardo

È passato tanto tempo dall'ultima volta che ho aggiornato il blog, quindi sarà meglio darci dentro.
E cosa c'è di meglio di ricominciare con una storia tranquilla e allegra, sincera sincera, di quelle che leggi per dire "Aaah, ci voleva una bella storia soft che fa ridere, dopo la giornataccia di oggi!"
Una bella storia di vomito, succhi gastrici, birra, bocce di alcolici e cazziatoni.
Una storia per ricordarci che una birretta non fa mai male, ma che duetrequattrocinqueseisetteottonovedieci magari sì.
Quindi, cari i miei Fumettalcolisti Anonimi, state all'occhio.
Sedute alcolico-creative sì, ma con stile.
Perché giovani lo si è solo da giovani, e le bischerate si fanno senza pensarci.
Ma dopotutto, le bischerate son quel qualcosa in più che rende la vita degna di essere vissuta. Sono il sale e il pepe della vita.
E provateci, voi, a mangiare una bistecca senza sale e senza pepe.

"Tra vent'anni proverete rimorso più per ciò che non avete fatto che per quello che avete fatto."








mercoledì 9 febbraio 2011

Graphic Journalism: il racconto di Sonia

Berlino.
Io non ci sono mai stato, ma mi hanno detto che è bellissima.
Birra, modern, graffiti art, roba figa, design e tanto altro ancora.
Luci al neon, locali, cose assurde, un'altra atmosfera, più vivibilità, più tranquillanza, spazio ai gGiovani.
Ma come ogni cosa, c'è il rovescio della medaglia.
Dietro una porta e dentro un cassetto si può trovare di tutto.
E per ogni scemo che muore c'è dietro un villaggio.

Ma "Every cloud has a silver lining"







Graphic Journalism: l'opera di Matteo Barbin

Veniamo ora ad una storia diversa.
Parla di gioventude, di speranza.
Di quando uscimmo da uno dei periodi più neri della nostra storia, per imboccare il sentiero di uno dei periodi più squallidi della nostra storia.
Solo che ancora non lo sapevamo.
E ora che lo sappiamo, ora che ci vogliono far dimenticare, ora che vogliono intorbidire, passare sopra, ora che "La guerra è pace, la libertà è schiavitù, l'ignoranza è forza"
È ora che non possiamo permetterci di dimenticare.

Dobbiamo capire e far capire a tutti. Risvegliare noi stessi e gli altri.
E renderci conto che non esistono miracoli, ma la forza dell'Uomo e la sua volontà.

"Vuoi vedere un miracolo, figliolo? Sii il tuo miracolo."








Graphic Journalism: la storia di Bianca

Salve a tutti, fedeli discepoli.
Mi scuso profondamente ma la mia parte malvagia (detta anche cazzonaggine) ha preso il sopravvento sulla parte benevola, inoltre le mie meditazioni trascendentali mi occupano più del previsto.

Le meditazioni occupano sempre tempo.
Questo lo sa bene anche il personaggio della prossima storia.
O meglio, sa che il tempo non esiste.
Sa che basta aprire gli occhi in modo diverso da come abbiamo sempre fatto, per vedere che non abbiamo mai visto.
Perché c'è un'enorme differenza tra osservare e guardare.
Perché fin dalla nascita siamo abituati a chiamare rosso ciò che è rosso e cielo il cielo.
Perché siamo limitati dai nostri ingannevoli sensi, e perché gli unici alle vostre avventure sono i limiti della vostra immaginazione!

Pensateci domattina, quando andrete a comprare l'Internazionale in edicola, e provate a vedere il mondo con occhi diversi.

Dopotutto, oltre i confini della percezione la vita è come due scatole chiuse, ciascuna contenente la chiave dell'altra.






lunedì 7 febbraio 2011

Alcuni titoli fondamentali

Alcuni allievi mi hanno richiesto dei titoli di riferimento per il corso di fumetto. Ecco qui una lista (che in futuro verrà aggiornata sicuramente) di testi, bellamente linkati a amazon.it per l'acquisto online.
Sono ben accetti commenti, critiche e integrazioni.

Graphic Novels Classiche
La forma del romanzo a fumetti che oggi costituisce il principale sbocco per il mercato del fumetto d'autore, prende vita da alcune opere fondamentali del genere: il capostipite è sicuramente Maus, racconto a fumetti sull'olocausto nazista. Una matrice, quella giornalistica e autobiografica al tempo stesso, che diventa fondamentale per il romanzo a fumetti e che viene utilizzata da Persepolis, splendido racconto di formazione dell'iraniana Marjane Satrapi. Più personali e intime le storie di altri due capolavori del genere: S. di Gipi dedicato al rapporto tra l'autore ed il padre e Blankets, storia di un amore adolescenziale di Craig Thompson.

Dettagli prodottoMaus di Art Spiegelman
Dettagli prodottoPersepolis di Marjane Satrapi

Dettagli prodottoBlankets di Craig Thompson
Dettagli prodottoS. di Gipi


Maestri del disegno
Alcuni autori di fumetto hanno creato uno stile che ha influenzato la loro generazione, e disegnato opere che costituiscono una fondamentale base di studio per chiunque affronti il genere. Per lo studio di tratto e tratteggio Moebius e
Magnus sono maestri riconosciuti; chi invece ama il genere manga non può trascurare la reintrepretazione originale che degli stilemi di disegno ha dato il duo Barbucci Canepa.
Dettagli prodottoIl garage ermetico di Moebius

Dettagli prodottoLa città bianca. Sky Doll: 3 (Classic) di Alessandro Barbucci e Barbara Canepa

Nomi nuovi
Un po' di nomi interessanti nel panorama fumettistico contemporaneo: Brian L. O'Malley propone una personalissima rilettura della graphic novel di formazione alla Blankets mischiata agli stilemi del teen fantasy manga, Larcenet propone una autobiografia tanto sincera e profonda quanto divertente, Joann Sfar dimostra un talento di narratore eccezionale, Fior propone un romanzo che ha la profondità, la delicatezza e il ritmo del miglior cinema.

Graphic Journalism
Il giornalismo a fumetti è diventato un vero e proprio genere, grazie al successo di opere come i già citati Maus e Persepolis. La casa editrice Becco Giallo propone moltissimi titoli, tutti realizzati da autori giovani. Il risultato è ineguale, ma l'impegno e la coerenza editoriale notevoli.

Dettagli prodottoDossier Genova G8 di Gloria Bardi e Gabriele Gamberini
Dettagli prodottoUstica di Leonora Sartori e Andrea Vivaldo


giovedì 27 gennaio 2011

Graphic Journalism: il racconto di Stefano Matteoli

L'ultimo dei lavori finora arrivati è quello di Stefano Matteoli.
Lui afferma che la sua storia non è niente di speciale.
In quanto guida spirituale, mi permetto di dissentire.
Non esistono storie brutte, storie noiose o storie belle.
Esistono solo storie raccontate bene.
E a me questa non dispiace per niente.
Anzi.
Evidenzia una delle pratiche più ricorrenti dello Stato e della Nazione italiana, e rappresenta uno dei mestieri più antichi e più redditizi di sempre, talmente redditizi da poter garantire alte cariche politiche, ribaltoni di governo e un sacco di share in televisione.
Ringrazio quindi Stefano, anche per la forza di consegnarmi in tempo le tavole combattendo contro difficoltà gastrointestinali dovute forse alla spazzatura mediatica che giorno dopo giorno ci infilano in bocca, negli occhi e nel cervello. Nella speranza che tutto non vada a escort, ecco la sua storia.



Graphic Journalism: la storia di Alessio

Dopo secoli di ritardo (abbiate Pazienza), torno a pubblicare i vostri meraviglioserrimi lavori di Graphic Journalism.
La storia che vado a proporvi oggi devo dire che mi ha colpito.
Non so se nel bene o nel male, però mi ha colpito.
Tanto mi basta.
È una storia di ricordi, una storia del "si-stava-meglio-quando-si-stava-peggio".
Ricordi forse confusi, forse no.
Il tentativo di mantenere la memoria di qualcuno o di una storia.
Ma come dice Ale, "Quello che mi resta quando ascolto il registrato è un elenco dei paesi limitrofi e il viso di una vecchia nonna."

E come dice (forse) Eric Sanderson: "Qualunque cosa tu possa scrivere non sarà la verità, sarà solo una storia."









martedì 25 gennaio 2011

Graphic Journalism: il lavoro di Alice Cirronis


Salve a tutti voi fumettisti scansafatiche.
Mi è stato chiesto di non essere troppo pesante nell'introdurre questo lavoro, quindi non lo sarò.
Un Buddha leggero.

Ecco a voi dunque la storia di una Radio nata e cresciuta in Sardegna, emblema di come il tempo passa e il futuro che ci attende in realtà è già passato.
Il nuovissimo sopprime il nuovo che sopprime il vecchio, che sopprime il vecchissimo.
Ma il vecchissimo sa come ritagliarsi un piccolo spazio in mezzo ai giovani?
Chissà.

L'importante è respirare aria e musica libera.










sabato 15 gennaio 2011

Graphic Journalism: Il primo esercizio

Da questo link si può visualizzare la base per l'esercizio di ammissione al corso di Graphic Journalism. Pubblicheremo su questo blog tutti gli esercizi, questo a seguire è il primo che ci è arrivato, quello di Stefano Matteoli.